đ Come si manifesta lo stato di crisi?
Con il nuovo CCII lo stato di crisi dâimpresa si manifesta alle condizioni descritte dallâart. 2, il quale stabilisce che lo stato di crisi deriva dallâinadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a fronteggiare le obbligazioni nei successivi 6-12 mesi. La manifestazione esteriore della crisi dâimpresa si preannuncia, quindi, quando i flussi di cassa futuri sono inadeguati e non quando lâimpresa si trova giĂ in uno stato di illiquiditĂ . Questo significa che la crisi non prognosticata dallâimprenditore è frutto dellâinadeguatezza degli assetti e quindi una sua responsabilitĂ diretta e ben collocabile nel tempo.
đ Ma quali obiettivi si deve porre la progettazione e attuazione di un adeguato assetto organizzativo?
Anche in questo caso giunge in soccorso lâart. 3 del Codice il quale al comma 3 stabilisce che, al fine della prevenzione della crisi, le misure e gli assetti devono consentire di: a) rilevare tempestivamente squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario; b) verificare la non sostenibilitĂ dei debiti e lâassenza di prospettive di continuitĂ aziendale nei 12 mesi successivi; c) ricavare le informazioni necessarie per verificare la risanabilitĂ .
đ Esiste un indice che piĂš di altri può essere di aiuto per monitorare lo stato di salute dellâimpresa nella prospettiva del CCII?
Lâindice piĂš idoneo è sicuramente il DSCR (Debt Service Coverage Ratio), dato dal rapporto tra i flussi di cassa e i debiti finanziari, che rappresenta la condizione attuale e prospettica (attraverso il budget di tesoreria) di sostenibilitĂ (o mancata sostenibilitĂ ) del debito.
đ Ci sono segnali di allarme che sono prodromotici di un possibile sintomo della crisi?
Il Codice ne individua diversi. Sono contenuti allâart. 3 al comma 4 che fornisce espressamente dei âcampanelli dâallarmeâ: debiti per retribuzioni, debiti verso fornitori, banche e creditori pubblici.
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